Era il 16 ottobre 1945 quando – in Québec (Canada) – nasceva la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.
E oggi, settantotto anni dopo, grazie a un’azione collettiva fortemente voluta dall’ONU – che vede coinvolti oltre 150 Paesi – si celebra nelle stata data, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
Serve a ricordare quanto è importante sapere ciò che mangiamo. Sembra scontato saperlo? Non diremmo. Se continuiamo a viaggiare come automi tra liste della spesa, assuefatti da gusti impartiti dall’alto o dall’altro.
Ed è proprio per questo che a Genzano di Lucana (Pz) agli alunni del liceo scientifico, delle scienze umane e dell’IPSASR dell’Istituto Scolastico Ettore Majorana è stato fondamentale ricordarlo proprio nella giornata commemorativa.
Lo si è fatto attraverso un evento istituzionale che ha visto coinvolti le autorità comunali – alla presenza del sindaco Viviana Cervellino – e le Associazioni Slow Food ed Anfosc – in un’azione sinergica volta a promuovere consapevolezza per evitare una spericolatezza alimentare.
Animare uno spirito, quindi, di azioni ragionate, questo l’obiettivo preannunciato dal Dirigente scolastico – Vincenza Bruscella – al quale è seguito la presentazione di un lavoro sulla dieta mediterranea svolto degli alunni della terza classe dell’istituto agrario.
Il programma, in un susseguirsi di proficui interventi, ha visto, poi, il suo culmine con la presentazione del progetto concreto di Anfosc. Per non lasciare la questione su un piano meramente teorico era, è, infatti necessario, che alle lezioni didattiche che seguono i programmi ministeriali, si associ anche l’aspetto sensoriale del cibo. Che vale così a chiudere un cerchio sul reale livello qualitativo dell’alimento.
Con il taglio inaugurale del nastro è stata così presentata agli alunni quella che sarà un’aula a loro interamente dedicata per un “laboratorio di analisi sensoriale del gusto”. Si tratta di una spazio – progettato da Anfosc e interamente realizzato con i fondi stanziati nell’ambito del PNRR – dove ai giovani studenti sarà data la possibilità di “mettersi all’opera”.
“Non basta la sola analisi chimica per capire il livello qualitativo di un cibo. È necessario,
indispensabile, che alimenti della stessa specie vengano messi a confronto. Solo in questo raffronto si può stabilire, e se si vuole anche attraverso una scala gerarchica, la qualità di ogni singolo cibo degustato” – osserva il presidente di Anfosc Roberto Rubino durante la presentazione del progetto.
Per farlo, allora, i membri e soci di Anfosc hanno proposto dei veri e propri kit di degustazione
Si è partiti prima da un assaggio di burro da manteca per sottolineare l’importanza del colore- stimolando a capire quanto questo possa essere già da solo indice di qualità, per arrivare poi nel vivo del metodo attraverso 6 diversi assaggi di prosciutto.
Ogni alunno è stato chiamato, così, sotto la guida di Rubino, a stimolare il proprio gusto valutando le mini porzione presenti nel kit in dotazione. E la conclusione ha lasciato poco spazio al dubbio “ la qualità è stata valutata attraverso un punteggio ottenuto unicamente dal confronto”.
Anfosc sembra allora aver trovato il metodo anche per “i non addetti ai lavori” di individuare le caratteristiche che consentono di individuare l’epicentro della qualità di un cibo.
L’obiettivo è che una volta immagazzinate nella mente le nozioni basilari sapremo poi metterle in pratica anche nella nostra alimentazione quotidiana.
Ma per gli alunni dell’Istituto Majorana non si è trattato solo di una cultura a spot. Da oggi saranno chiamati in aula, sotto la guida dal Professor Ciranna direttore dell’Ipsasr “Ed inoltre agli alunni, sarà offerta, in dotazione anche una biblioteca tematica che potranno sempre consultare”.
Non ci vorrà allora un’altra era né la nascita di una nuova educazione alimentare, il cambiamento parte da qui. Da noi. Abbiamo già gli strumenti per farlo.